“Dancing Days”: in scena l’eterogeneità della danza contemporanea al Romaeuropa Festival

23 Giugno 2024

Teatro, musica, danza, cinema, performing art, il Romaeuropa Festival è, ed è sempre stato, arte a 360°, un viaggio annuale d’esplorazione identitaria tra la poliedrica, multiforme, potenzialità espressiva del mondo artistico, ramificato in linguaggi in continuo divenire, con uno sguardo a futuri possibili, liberi da domini, stereotipi e intellettualismi. Una manifestazione di cui la scanzonata città di Roma non può fare a meno, e che, come vero atto di ricerca d’innovazione ed emancipazione dal 17 al 20 ottobre ospiterà, al Mattatoio, Dancing Days: quattro giorni di rassegna dedicata a diverse performance di coreografi e danzatori italiani ed europei; curata da Francesca Manica e progettata in network grazie alla collaborazione con la rete europea Aerowaves e con il progetto riservato a coreografe e  coreografi under35, DNAppunti Coreografici, del quale verranno presentati anche i cinque finalisti di quest’anno.

Tanti i nomi e i volti noti della scena contemporanea, quali Ioanna Paraskevopoulou, Lara Barsacq, Stefania Tansini, Chara Kotsali, Benjamin Kahn, Marie-Caroline Hominal & amp, David Hominal e Giorgia Lolli.

Mos

Tra proposte d’autore, rivisitazioni, spettacoli socialmente impegnati, danzatori e danzatrici indagheranno e rappresenteranno nuovi possibili intrecci di suono, gesto ed estetica. A inaugurare la prima serata è la creatività femminile, con una tappa in Grecia e una in Francia: in scena lo spettacolo Mos della danzatrice greca Ioanna Paraskevopoulou, distinto da immagini e stravaganti materiali, e La Grande Nymphe di Lara Barsacq, una rivisitazione della classico interpretazione di Nijinski del Prélude à l’après-midi d’un faune di Debussy, in chiave contemporanea e femminista, con la collaborazione di Marta Capaccioli.

A prendere ispirazione dalla tradizione è anche l’artista della seconda giornata, Stefania Tansini, con il suo site spefic L’ombelico dei limbi, testo giovanile del drammaturgo, regista e saggista francese Antonin Artaud. Spettacolo seguito dalla sfumatura mistica dell’assolo To be possessed della coreografa e performer ateniese Chiara Kotsali, la quale scaverà i demoni, le vicende personali di esorcismi e invocazioni di donne provenienti da diverse culture.

Investiga sulla psiche femminile, segnata, martirizzata, la sera seguente, anche il danzatore e coreografo Benjamin Kahn con Bless the sound that Saves a Witch like me, con la performer Sati Veyrunes e la compositrice Lucia Ross, uno spettacolo, il loro, che si propone “indagine sul gesto dell’urlo ancorato all’identità femminile”, prendendo le mosse dall’atto di protesta sociale del 2020 ad opera di un gruppo di donne-madri del New Jersey,  le quali nel pieno delle pandemia ha deciso di far vibrare un parco a loro vicino con urla liberatorie.

Bless, the sound that saved a witch like me

A concludere questo itinerario di vivacità e novità contemporanea sono gli spettacoli Eat me della danzatrice e autrice Giorgia Lolli, e Hominal / Hominal della coreografa e danzatrice tedesca Marie Caroline Hominal.

Nella contemporaneità fluida gesti, corpi e forme cambiano e si distinguono, rompono con la classicità e hanno bisogno di nuovi spazi d’espressione, dove ricercarli, se non nella mimesis di coreografi e danzatori, che del mutamento fisico ne hanno fatto, più della parola, loro distinto, identitario, canale comunicativo?

Tutto il programma completo sul sito del Romaeuropa Festival.

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