Lollapalooza Berlino 2024: due giorni di musica ed emozioni

9 Ottobre 2024
© Copyright Lollapalooza Berlin

I festival musicali, soprattutto quando si avvicina la bella stagione, sono tra gli eventi più amati; il Lollapalooza è uno tra i più importanti. Festival annuale che ha luogo in diverse parti del mondo è nato nel 1991 a Chicago grazie a Perry Farrell, cantante dei Jane’s Addiction e dei Porno for Pyros. Dagli Stati Uniti si è poi espanso in Brasile, in Cile, Parigi e Berlino.

L’edizione berlinese 2024 si è tenuta sabato 7 e domenica 8 settembre all’Olympiastadion e Olympiapark, ormai un mese fa. E finalmente, a freddo, si può mettere per iscritto cosa sono stati questi due giorni. 

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Due giorni intensi, pieni di musica – internazionale e locale – di ogni genere e per tutti i gusti. Gli ospiti internazionali più famosi di quest’anno sono stati Sam Smith, One Repubblic, Martin Garrix, Burna Boy, Louis Tomlinson, Niall Horan, The Chainsmokers, i Seventeen – gruppo kpop maschile (pop sudcoreano) composto da 13 membri – e tanti altri artisti che si sono dati il cambio sui vari palchi.

C’è da specificare che rispetto a un singolo concerto, i festival sono qualcosa di completamente diverso, non solo perché gli artisti che si avvicendano hanno un limite di tempo molto stretto in cui esibirsi (dai 40 minuti all’ora e mezza per gli headliner) ma anche per l’esperienza in sé che il pubblico vive. Un ritrovo di persone che vengono da tutto il mondo per perdersi nella musica e conoscere non solo nuovi artisti, ma fare anche nuove amicizie.

Lo stadio e il parco circostante si sono trasformati in un unico luogo dove potersi spostare liberamente per andare da un palco all’altro, mangiare e bere nei tanti stand allestiti per l’occasione e soprattutto per rilassarsi godendosi lo spettacolo da lontano. Un festival che ha coinvolto anche le famiglie, grazie a uno spazio creato appositamente per i più piccoli. C’erano tutti i comfort per rendere l’esperienza il più piacevole possibile.

Con Niall Horan e Louis Tomlinson – due ex membri degli One Direction – e con i Seventeen l’edizione di quest’anno ha sicuramente visto arrivare due fanbase parecchio consistenti nel panorama musicale internazionale. Soprattutto domenica 8 settembre, la giornata in cui si sono esibiti i Seventeen, si è scatenato il delirio: è arrivata una quantità estrema di persone, alcune delle quali erano già in fila dalle cinque del mattino per ottenere i posti sotto il palco. Con i 35° raggiunti nell’arco della giornata, senza acqua e senza bagno per 15 ore, perché se si fosse usciti dal blocco sotto il palco non si sarebbe potuti più rientrare, non si sa come tutte quelle persone siano sopravvissute a fine serata. Quello che è certo è che ciò ha messo in evidenza una disfunzionalità del festival: probabilmente non ci si aspettava tutta quell’affluenza e l’organizzazione è andata in crisi. 

Nonostante ciò, la giornata di domenica è stata la più magica, alle 19 sono saliti sul palco i Seventeen che hanno dimostrato il loro talento e tutto l’impegno che mettono in quello che fanno, ballando e cantando per un’ora e mezza senza mai fermarsi. E finalmente il fandom europeo è riuscito a mostrare tutto l’affetto e l’ammirazione che prova nei loro confronti, dimostrando che è ora che l’Europa venga presa più in considerazione nell’organizzazione dei tour mondiali dei gruppi kpop.

Due giorni in cui ogni performance a cui sono riuscita ad assistere mi ha lasciato qualcosa, un’esperienza che consiglio a tutti almeno una volta nella vita. Perché festival del genere sono in grado di creare una bolla sicura dove le persone possono rifugiarsi e scappare dalla vita reale almeno per quei giorni. Si stacca da tutto per riconnettersi con il proprio io interiore e per curare l’anima.

Un’esperienza che regala spensieratezza, libertà e felicità, perché la musica fa sempre da sottofondo alla nostra vita e permette di lasciarsi andare ai propri sentimenti e di entrare in contatto con persone nuove e culture diverse, che sono in grado di arricchire e cambiare il singolo individuo.

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