Come una guerra torna l’amore: la “Waterloo” di Villa

31 Luglio 2024

Più che di musica, oggi dobbiamo tornare con la mente alle pagine di storia studiate a scuola, soffermandoci nel dettaglio, sulla Francia (d’altronde siamo in periodo di Olimpiadi: mi sembra anche azzeccato!). Forse ricorderemo tutti la battaglia di Waterloo che vide protagoniste le truppe francesi guidate da Napoleone, subire una disfatta per mano dell’esercito inglese di Wellington alleato con l’esercito prussiano comandato da Blücher. Otto ore di guerra, una battaglia “lampo” (sarebbe bello se le guerre contemporanee avessero la stessa durata) per un’incredibile sconfitta dei francesi che persero ben 25’000 uomini (fonte Treccani).

Un’impresa ardua, combattuta con armi impari e che non a potuto non mettere in evidenza l’impreparazione dell’esercito francese a causa di una mancata strategia. Traslandola nel contemporaneo, un’attitudine che accomuna molte persone che si reputano all’altezza di una situazione ma, alla fine, falliscono miserabilmente.

Prospettive ed obiettivi. Questa lunga ma doverosa premessa serve per condurci nel tema del nuovo singolo del cantautore torinese Villa intitolato, appunto, Waterloo per The Noisy Factory e Needa Records: una canzone che utilizza proprio la disfatta dell’esercito francese per raccontare com’è confrontarsi con una nuova persona che incontriamo nel nostro percorso di vita. Spesso una sfida o una battaglia anche contro noi stessi, quella di aprirci a nuove persone, mostrandogli anche le nostre fragilità.

Seppur nella sua semplice struttura musicale, Waterloo si presta ad un ascolto piacevole grazie anche alla dolce voce del suo interprete. Il testo parte dalla descrizione di un momento di dubbio, in cui ci si domanda se quella persona sia quella giusta ma al momento sbagliato, risolvendosi con una nuova prospettiva in cui «magari, al contrario di Napoleone, saremmo noi a vincere.» Un brano sicuramente colorato ed allegro, che cela una piccola riflessione: e se per una volta arrivasse davvero la persona giusta al momento giusto e non in uno sbagliato? È da qui che nasce la necessità di avere una “tattica”, una strategia per arrivare al successo. Canta infatti Villa «sei la persona giusta al momento sbagliato / la variabile che non ho calcolato / ma se tu fossi quella giusta al momento giusto / allora dovrei farti posto / ma come faccio dove ti metto […] / senza strategia è un miracolo.»

Villa (c) Silvia Pozzati

Da un punto di vista musicale, le sonorità indie pop tratteggiano delle influenze britanniche “rubate” da band come REM o Cure, che restituiscono un brano dai suoni caldi ed avvolgenti. Come un Napoleone moderno pronto ad affrontare una nuova battaglia, nella copertina del singolo Villa indossa una giubba che richiama quella della Grande Armata napoleonica.

Simone Villa con i suoi brani si fa portavoce di una sua ideologia che definisce “Villanesimo”: «una corrente di pensiero inclusiva che spinge l’individuo ad investire tempo, energie e soprattutto coraggio al fine di realizzare i suoi sogni. È uno stato d’animo che abbraccia il godimento della vita e delle sue emozioni più pure ed essenziali. È l’interrail dei propri sogni, una più che valida alternativa al posto fisso, allo smartwoking, al tempo indeterminato.»

Uno stile di vita basato sulla leggerezza, sull’entusiasmo, sulla bellezza delle cose più semplici che spesso nascondono anche le gioie più grandi.

Una prospettiva ed una filosofia di vita che tutti dovremmo abbracciare. O quantomeno provarci.

Buffa coincidenza: la battaglia di Waterloo ci fu il 18 giugno 1815 mentre il brano esce il 19 luglio ovvero esattamente un mese (ed un giorno) dopo l’anniversario di quell’episodio.

Villa – Waterloo

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Roberta Matticola

Se fossi una parola sarei 'errare', grazie al suo duplice significato: "1. a. Andare qua e là senza direzione o meta certa [...] 2. a. Ingannarsi in un’opinione, sbagliare in ciò che si crede o si afferma." (Vocabolario on line Treccani). Ed io sono così: cammino tanto fino a consumare suole e commetto troppi errori.

Tra le poche cose certe, c'è il mio costante bisogno di scrivere di musica, in particolare di quella italiana ed emergente.
Poi rido e canto(... male).
Tanto.
E con il tono troppo alto.

"Il dj da una radio mi dice che fa bene cantare: ma chi ha mai saputo cantare?" - ColapesceDimartino: Considera.

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