John Cazale e quella sua luce ancora presente.

14 Agosto 2024

In due giorni sono arrivato in ritardo due volte e, al netto del fatto che adesso ci spiegherò il come, quando, cosa e perché – questo credo dipenda da una sorta di improvvisazione che guida l’autore di questo articolo – Giuseppe Menzo, questo il nome che leggerete come firma di queste parole – nella gestione degli scritti che abbiano a che fare con gli anniversari delle morti, i compleanni dei vivi o le celebrazioni dei giorni in cui insigni personalità del passato sono venute al mondo.

Insomma, dopo l’articolo pubblicato nel corso della notte tra il 12 e il 13 agosto, in ritardo di 24h, sul decennale della morte di Robin Williams, oggi l’appuntamento rimandato riguarda la volontà di dedicare un ricordo tenero, mi auguro, e grato ad un attore che sempre il 12 di questo mese avrebbe compiuto 89 anni e che invece è venuto a mancare prima di compierne 43;

oggi proviamo a ricordare John Cazale.

Vi dirò la verità; la pura e semplice verità.
Ve lo garantisco.

Ho iniziato ad apprezzare John Cazale solo dopo averne letto la storia perché non ci sono dubbi che sia stato un grande, grandissimo attore, ma io non avevo davvero gli strumenti – e spero di averne un po’ di più adesso – per comprenderne l’enorme statura artistica e non li avevo anche perché “Il Padrino” e “Il Padrino – Parte II” sono film troppo grandi e troppo dentro una qualsiasi definizione d’Arte per avere potuto permettere al ragazzo che ero di decodificare ed isolare i singoli elementi all’interno di quel quadro di narrazione maestosa e travolgente.

E quindi la mia curiosità per questo attore segaligno, dal volto evidentemente tragico e dal destino che ancora oggi, ne sono sicuro, addolora coloro che lo hanno amato, si è sviluppata, piuttosto che da una precedente personale conoscenza e consapevolezza della magia che lo pervadeva, a partire dagli articoli che ho letto e che ne raccontavano la parabola romantica, emotivamente tempestosa eppure così, mi pare, evidentemente degna ed elegante.

“È tutto a posto, Meryl, va tutto bene” ha detto John alla donna che amava giusto l’istante precedente di essere catturato dalla morte provocata da un cancro ai polmoni che è come se lo avesse colto all’improvviso e che lo ha accompagnato anche nel corso delle riprese de il film “Il Cacciatore” di Miichel Cimino e al quale il caro amico di Al Pacino non avrebbe dovuto partecipare perché la produzione non aveva nessuna intenzione di coinvolgere un uomo così tanto malato nelle riprese di un progetto così tanto importante.

E si deve al regista, lo stesso Cimino appena citato, e al protagonista di quella pellicola, ossia Robert De Niro, il fatto che il Fredo della Famiglia Corleone della saga diretta da Francis Ford Coppola trovasse il proprio posto, offrendo la sua solita meravigliosa prova da interprete, in uno dei cinque film ai quali prese parte nel corso della sua vita.

Ah – forse lo sapete già, ma fa piacere anche a me mutuarlo dagli altri dai quali l’ho letto – tutti e cinque i film ai quali prese parte il “nostro” sono stati candidati al Premio Oscar nella categoria “best movies” con tre di loro che hanno vinto l’ambita statuetta.

  • Il Padrino (Premio Oscar Miglior Film)
  • La conversazione
  • Il Padrino – Parte II (Premio Oscar Miglio Film)
  • Quel pomeriggio di un giorno di cani
  • Il Cacciatore (Premio Oscar Miglior Film)

Artista in grado di conferire profondità ai personaggi assegnatigli, compagno di recitazione ideale – secondo le sue stesse parole – di quel Alfredo James Pacino che tutti sicuramente conoscete e noto nell’ambiente come “L’uomo dalle 20 domande” che era solito porre ai registi che lo avrebbero diretto per provare a conoscere ogni dettaglio del passato del suo alter ego scenico del quale era chiamato a vestire i panni.

E, aggiungete, compagno di vita da amare oltre ogni limite.

Questo si dice dell’uomo dall’incredibile ed evidente tristezza – come ebbe a dichiarare una volta Sidney Lumet che lo diresse in quella che è la quarta pellicola segnata qui sopra – John Cazale e questa è stata la nostra base di partenza per un viaggio meraviglioso nel suo lavoro.

E forse un pizzico nella sua esistenza.

Viaggio che vi consiglio di fare.
Fatemi sapere se seguirete la mia suggestione perché ne sarei davvero felice.

E, concedendomi un pizzico di presunzione, credo che lo sarebbe pure quella Meryl alla quale rivolse le sue ultime parole e che in fatto di talento e bellezza si sposava molto bene con cotanto compagno; non è per caso una brava attrice Meryl Streep?

Che coppia meravigliosa che devono essere stata.

Buon compleanno, John, attore tristemente meraviglioso e meravigliosamente triste.

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