100 Litres of Gold di Teemu Nikki

25 Ottobre 2024

Piomba lo humour nero al sapore di birra al Rome Film Fest, Teemu Nikki presenta, in concorso, il suo 100 Litres of Gold. Volto già noto del red carpet romano il regista finlandese ha preso parte proprio lo scorso anno alla diciottesima edizione del festival con Death is a Problem for the Living riscuotendo enorme successo.

In un piccolo villaggio della Finlandia meridionale, le sorelle Taina e Pirkko trascorrono settimane a produrre 100 litri della loro famosa birra fatta in casa, il sahti, per il matrimonio della terza sorella. Il risultato è così gustoso che l’intero quantitativo di alcool viene fatto fuori dalle due prima di arrivare a destinazione. Mentre lottano contro una massiccia sbornia, si trovano coinvolte in una serie di esilaranti disavventure nel tentativo di produrre altra birra in tempo per salvare il matrimonio e riconquistare la loro reputazione di migliori produttrici di sahti del villaggio.

Il regista finlandese porta sullo schermo un documento che riguarda la comunità finlandese e la sua famiglia in particolare: il culto della birra e la produzione del sahti. La storia di queste due sorelle viene raccontata veicolata dall’abuso di alcool al quale si danno completamente come fosse oro (da qui il titolo). Il ricorrere esageratamente all’alcool è in realtà la maschera che nasconde il trauma di un incidente nel quale le due sono rimaste coinvolte decenni prima e da cui proprio la terza sorella ne è uscita zoppa. La dedizione al sahti si tramanda da generazione a generazione, da famiglia a famiglia, finendo per coinvolgere l’intera cittadina. Taina e Pirkko sono probabilmente cresciute senza madre, non ne sentiamo mai parlare, le vediamo interagire solamente con il padre, al quale sono incredibilmente devote per averle introdotte al mondo della birra e dal quale tornano assiduamente per fargliela assaggiare sperando di compiacerlo e non riuscendoci mai fino in fondo.

Il risultato è uno spaghetti-western finlandese spassoso e umoristico che scivola via come un bicchiere di birra fresca che ti coccola lasciandoti tuttavia quell’amaro in bocca di compassione e tenerezza per questi due personaggi femminili mossi evidentemente da un dolore di fondo. Il dramma e la commedia sono piacevolmente bilanciati e regalano allo spettatore un’intensa storia senza grandi pretese, seppur efficace.

100 Litres of Gold è un dialogo a tre dove il terzo protagonista è indubbiamente la birra. Teemu Nikki ci tiene a precisare che la birra ha avuto un ruolo fondamentale nella sua famiglia declinandola in questo film come il centro effettivo della vita della comunità. Persino i colori della pellicola appaiono saturati e patinati di un giallo intenso, l’intera visione è filtrata dalla birra . Non è una storia di alcolismo, è piuttosto una storia che racconta, facendo sorridere, cosa c’è dietro. Il pubblico viene invitato a riflettere su cosa quelle risate nascondano. Il grottesco non scaturisce dalla parola, quanto dai corpi in azione delle due. Ruvide, rovinate, ingombranti, goffe senza uno scopo effettivo se non produrre e bere il frutto del loro lavoro. Così, sempre. Ecco perché riuscire ad arrivare al matrimonio con i 100 litri di birra richiesti dalla sorella appare a Taina e Pirkko una possibilità di riscatto e un compito troppo importante per non essere portato a termine.

Elina Knihtila (Pirkko) e Pirjo Lonka (Taina) regalano al pubblico due personaggi dalle caratteristiche decise con un sottotesto malinconico pungendo con estrema sincerità e calore.

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