Al terzo giorno della 81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica finalmente, come è di rito anche a Venezia, abbiamo il film diviso. Per quest’anno, e per ora, il ruolo è stato assegnato a Babygirl di Halina Reijn prodotto da A24 e 2AM. Questa regista, in passato anche attrice, olandese è conosciuta per la commedia horror Bodies Bodies Bodies ma con questo terzo lungometraggio siamo più vicini alla sua opera prima Instinct – desiderio pericoloso. Forse l’aspetto che più avvicina questo lavoro al precedente è un suo pubblico preciso: molto giovane e formato da Millenials, ma soprattutto dalla Gen Z, sempre più attenta alle tematiche del sesso e del consenso. Halina Reiijn dopo aver diretto un cast formato da giovani attrici come Amandla Stenberg, Maria Bakalova, Myha’la Herrold e Rachel Sennott, si ritrova a lavorare con due divi di Hollywood come Nicole Kidman e Antonio Banderas ma anche con i talentosi Harrison Dickinson e Sophie Wilde.
La storia è molto semplice e sembra che ricalchi il film precedente della Kidman cioè A Family Affair di Netflix o forse la versione più sexy ed audace della rom-com The Idea of You di Prime Video. Infatti ritroviamo sempre una donna adulta con una posizione lavorativa importante, la protagonista è una CEO di un’azienda americana, ma soprattutto una madre. Se la collega Anne Hathaway inizia una relazione segreta con un cantante qui la protagonista Romy conosce e frequenta di nascosto, tra camere d’albergo e locali, il suo nuovo stagista. Entrambi i racconti però hanno in comune la scoperta del piacere al femminile. Qui però c’è un salto verso le pratiche di sottomissione, dove Romy da sempre abituata al sesso “tradizionale” con l’amorevole marito Jacob, un regista teatrale interpretato da un bravo Banderas, si trova a provare con il misterioso “dominatore” Samuel. Halina Reijn ha scelto per questo complesso ruolo Harris Dickinson, già apprezzato in Triangle of Sadness o nella miniserie A Murder at the End of the World, che crea fin da subito una connessione e chimica con la cougar interpretata da Nicole Kidman.
Scordatevi dinamiche alla “Cinquanta sfumature” perché non ne troverete anche per merito della Reijn che punta sullo sguardo liberatorio con un linguaggio femminista. L’attrice australiana, come ha dichiarato lei stessa durante la conferenza stampa, si è sentita molto accudita e protetta sul set anche nelle scene più intense. Il film si apre con un rapporto sessuale tra moglie e marito e si conclude nello stesso modo ma con la consapevolezza di lei del piacere personale. La regista olandese fa quello che ormai il giovane pubblico femminile vuole e chiede, un film erotico, con anche BDSM, ma che non sessualizza mai nessuno ne Romy o Samuel.
C’è solo critica che si può fare a Babygirl ed è quella d’aver dichiarato, fin da subito, che il film era un thriller erotico. Per concludere invece, e per fortuna, si rivela una commedia erotica che fa riflettere ancora una volta su quanto abbiamo bisogno di registe e sceneggiatrici donne.