Hassani Shapi, l’attore sorridente che faceva allargare l’anima.

19 Luglio 2024

Non so che tipo di rapporto l’essere umano dovrebbe avere con la morte, ma so, o almeno credo di saperlo, che tipo di rapporto l’essere umano, mediamente, ha con la morte e so, o sempre credo di saperlo, che 9 volte su 10 – o 99 su 100 se preferite – spaventa, immobilizza, mette consciamente o meno – ma più spesso “meno” e quindi inconsciamente – in una prospettiva che tende ad appiattire quello che morte non è e ossia la vita.

E in questo appiattimento spesso nascono le tristezze senza speranza, i dolori che non prevedono via d’uscita, le amarezze che inaridiscono i volti che potrebbero essere, se solo si possedessero il coraggio e la predisposizione per farlo, illuminati dalla grazia della gioia.

Quei volti sempre più rari e alla categoria dei quali, senza dubbio alcuno – almeno stando alla sua super efficacia professionale – apparteneva quello di Hassani Shapi.

E allora guardate il volto dell’attore africano – natali kenioti – nella foto in testa a tale pezzo e osservatene la piega delle labbra che per quanto chiuse formano una linea che contribuisce a diffondere, in ticket con il taglio furbo degli occhi e un non so che di vispo nel corpo, la sensazione di una furba allegrìa.

La foto di Hassani Shapi con Luca Argentero scelta a corredo di quest’articolo è stata scelta perché la stessa è un frammento, un fotogramma, del film che ha fatto scoprire all’autore di queste parole l’attore oggetto di tale tentativo di elegia funebre, per quanto, forse, la stessa potrebbe apparentemente apparire fuori luogo in un contesto giornalistico, e per quanto, d’altro canto, lo posso assicurare, è così fortemente sentita dal sottoscritto che non si è potuto fare a meno di tentare.

Ah, prima di perderci definitivamente, il film in questione è “Lezioni di Cioccolato” ed è firmato alla regia da Claudio Cupellini.

Il Film è del 2007.

Hassani Shapi – io lo apprendo dai social – è morto.

Il giorno in cui lo apprendo è il 18 luglio 2024, mentre la data del decesso, si legge, è il 6 luglio.

E in quel film – “Lezioni di Cioccolato”, mi ripeto – per me, lui fu come un’apparizione: un attore brillante, intelligente, carismatico e financo scaltro che mi conquistò senza riserve.

Avevo 22 anni ed ero, molto probabilmente, uno spettatore più ingenuo di quanto non lo sia ora e una persona completamente diversa da quella che scrive quest’articolo oggi, ma, a dispetto di tutto, quell’ interpretazione mi risuona dentro ancora oggi per tutta la sua cristallina freschezza.

La carriera di Shapi è ovviamente andata avanti da allora e leggo, non avendolo più seguito con costanza, con grandissime soddisfazioni, compresa la fortunata partecipazione ad una recente serie Rai – “Il Clandestino” – in cui pare abbia fatto faville con quell’ Edoardo Leo che ne ha condiviso un accorato saluto mediatico.

Ma c’è molto altro nelle righe del curriculum di questo piccolo grande attore che magari – anzi, sicuramente, più che magari – in molti conoscevano senza mai averne memorizzato nome e cognome.

C’è – c’è stata – l’America e la partecipazione ad un film del franchise Star Wars ( Star Wars: Episode 1 – La Minaccia Fantasma), la Gran Bretagna e la presenza in “Il Mondo non basta” dell’universo James Bond e poi l’Italia con numerose fiction, sia Rai che Mediaset, che lo hanno catapultato nelle case di milioni di italiani.

Vedasi “L’Isola di Pietro”, “L’Ispettore Coliandro” o, di ormai 15 anni fa, quell’ “Intelligence – Servizi & Segreti” trasmessa sulle reti del Biscione che aumentò di parecchio il suo grado di popolarità tra le genti del Paese a forma di Stivale.

E quindi, addio Hassani Shapi, keniota divertente che nel ruolo di un egiziano mi hai regalato innumerevoli sorrisi che somigliavano molto a grandi risate.

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