Uno sguardo su The Gentleman

29 Marzo 2024

The Gentleman è la sintesi di tutto il cinema di Guy Ritchie. La serie che trovate su Netflix è una sorta di spin-off dell’omonimo film del 2019 con protagonista il grandissimo Matthew McConaughey.
Sa cosa ammiro dell’aristocrazia inglese? Che sono i precursori dei gangster. La ragione per cui l’aristocrazia possiede il 75% di questo paese è che se l’è rubata. William il Conquistatore era peggio di Al Capone!». Il regista britannico si avventura nella paradossale dimostrazione di questo assunto in un’opera di otto episodi che viaggia ad un ritmo altissimo.
The Gentleman è un fumettone super pulp, violento, a tratti trash intriso di uno humor stravagante che mette in scena un’assurda ma divertente estetica AristoGangsta. Tutti gli archetipi già esplorati nel cinema di Ritchie sono come diluiti in un’unica soluzione. Il mondo delle scommesse clandestine, la coltivazione di cannabis, l’universo della mala inglese, gli Zinghi. Si dice che per riconoscere un grande regista è sufficiente vedere un fotogramma. Guy Ritchie ha molti difetti ma di certo non quello di proporre un cinema irriconoscibile. Non a caso sono proprio i primi due episodi (da lui diretti) quelli più convincenti con trovate di pregio e spunti visivi notevoli. Una critica che potremmo muovere al regista britannico è quella di avvalersi di un certo manierismo che di certo è stile ma che alla lunga risulta ridondante. Eppure nonostante l’ennesima variazione di e sul genere…The Gentleman funziona. Dialoghi al limite del surreale, danze lisergiche in costume da gallina, sparatorie, inseguimenti in quad nelle aristocratiche tenuta inglesi, gangster in preda a crisi mistiche, piccioni viaggiatori con medaglia al valore scandiscono gli eventi. Non credi mai a ciò che vedi,eppure ci si diverte. Ritchie si muove sul sicuro costruendo l’ennesima variante di un mondo già narrato più volte unendo alla stretta cerchia di fidati collaboratori (Vinnie Jones) nuovi e convincenti interpreti come Giancarlo Esposito che conosciamo tutti per l’immortale interpretazione di Gus Fring in Breaking Bad.
Una scena su tutte. Dopo aver contratto un debito con la mala Freddy (uno stupendo Daniel Ings) viene costretto a “Diventare” una Gallina. Una sequenza di cinema ECCEZIONALE. Per stile, montaggio, tecnica scenica, scrittura e recitazione.
Volete un consiglio? Non scommettete mai ad un incontro di boxe clandestino.

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